mercoledì, agosto 16, 2006

Modello Cyber-Governance

Il modello concettuale che propongo per l'analisi della Cyber-Governance costituisce una cornice teorica formale che, attraverso l'integrazione delle teorie della cibernetica, dell'economia-politica e del diritto democratico, ed indipendentemente dai sistemi di comunicazione oggetto di analisi, sia capace di delineare uno studio dei rapporti di potere nei diversi circuiti della comunicazione digitale.

L'applicazione più nota delle reti cibernetiche è senza dubbio Internet, e per semplicità espositiva gran parte degli esempi che utilizzerò riguarderanno la rete per antonomasia. Ma esistono reti digitali qualitativamente più rilevanti, sia da un punto di vista macro-sociale sia dalla prospettiva del mondo della vita quotidiana di miliardi di persone. Si pensi per esempio a quelle reti che gestiscono il traffico aereo, o le informazioni sanitarie, o i database per la sicurezza interna, o ancora le carte di credito e l'erogazione di denaro al bancomat, gli accessi elettronici alle autostrade e ai parcheggi, i distributori automatici di dvd e cassette.

I protocolli IPS, che costituiscono le regole di base della comunicazione in Internet, e che garantiscono che elaboratori dall'architettura eterogenea possano scambiarsi informazioni lungo sistemi di telecomunicazione anch'essi variegati e non predeterminati, sono diventati nel corso dell'ultimo ventennio meta di convergenza da parte di numerose reti già esistenti. Non a torto, quindi, Internet è pubblicamente riconosciuta come ideal-tipo di rete cibernetica. Anche se utilizzerò questo tipo di rete per la descrizione del modello di cyber-governance, il vincolo della formalità a cui tale modello è soggetto pone la necessità di verificare costantemente la sua generalizzabilità a qualsiasi tipo di architettura cibernetica.